venerdì 11 ottobre 2013

centotrentuno

Questa rabbia tua senile, ostile, che rima con animali da cortile: e tralascio per non rubare spazio al concetto che esprimo di getto, per poi pentirmi, o maledirmi, o contraddirmi. Nei sentimenti a cui affido i miei nobili intenti. Questa senilità dicevo; da ragazzino quale sei di una certa età che l'esperienza non ha reso maestà rinnegando la maturità per vanità, che non s'avvede dell'etica patetica di una giovinezza avvizzita, e di una saggezza malnutrita. Che dispensa livore, ma la permuta con amore sarebbe più proficua: mi fa pensare onestamente non sia cosa da brava gente, anche se non è grave s'intende; esser moralmente non abbiente.                                           

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