venerdì 6 febbraio 2015

trecent'ottantadue

- Schnee -   ( neve )


...nevica sulla mia città, memorabili fiocchi sulla superficie di ogni dove; strade bloccate, vetture sepolte, in equilibri precari i pedoni; l'ombrello arcobaleno ha sotto di sè un cappotto nero profumato; l'alba sorgerà coperta di neve in candida fraternità, umanità, uguaglianza. E tutti la osservano cadere in fiocchi stellati di nostalgia...

mercoledì 4 febbraio 2015

trecent'ottantuno



- la soluzione -

Ma nonostante tutto soffrivo: e sul sentiero dell'eternità e dell'oblio di noi raccolsi la grossolanità, l'ipocrisia, i tradimenti, le convinzioni di santità e giustizia, demolii le mura dell'inferno, i colori dei sorrisi li strappai tra le dita, infilai tutto in un sacco nero della spazzatura. Uscii di casa. Salii la scala di Giacobbe ristrutturata dai lavori in corso di Chagall; mi presentai alle porte dell'Inferno, sul ponte dei suicidi mi affacciai alla ringhiera, gettai nei flutti scuri il sacco; affondò riemergendo, galleggiava lucido; non lo distinguevo più, quando una lanterna fioca sulla chiatta rischiarò la pertica allungarsi; Caronte si piegò e lo raccolse: andandomene pensai alla certezza di essere libero da quel momento, da ogni affanno.  

martedì 3 febbraio 2015

trecent'ottattanta


 - il divano -


Come il tuo fiacco esistere non avesse dubbi, ma solo trame decolorate per i miei occhi; ti vidi sul divano incolore nella penombra; la coperta sulle spalle disseminata di patchwork; immobile musa desnuda mi vedesti, lanciandomi con gli occhi morti, il solito j'accuse; riprendesti a guardare la Tv cancellandomi con un ciao. 

trecentosettantanove


 - forma e sostanza -

E' la forma e la sostanza, inferme entrambe; che ci hanno retto in questi anni come perni arrugginiti di due volontà carnali; rivestite di pensieri, garbi, luci, sguardi, atti, orgasmi dalle ciglia le vertigini; e rivestirci riprincipiando il tema dell'onestà; c'ingannavamo ordinando i pensieri circoscritti all'angolo dell'amore, consumato e nulla più. 

trecentosettant'otto



- congetture -

E poi la solitudine, che rende intensa e ignara la mobilità di ognuno, presso il proprio patrimonio di congetture; mille ipotesi in un cumulo invecchiato, da cui rigerenano odorosi i concetti; racimolati ci osservano sul palmo della mano; sassi manipolati dall'alchimia plausibile, specchio riconducibile al fondo giallo, come l'oro tra i lapislazzuli.

trecentosettantasette


 - memoria -


Non dirò verità nè qui nè altrove, lascerò che il passato scorra in un flusso di limpido calore; e abbracciandoci ci stringa nell'imo entrambi, discorrendo alle nostre memorie, la bellezza, la vanità, l'autenticità; allestite sul manichino del nostro amore; accarezzandoci con la memoria e tenendoci per mano l'utopia di allora; vedo un osso sopra l'altro come un elegante scheletro spolpato dalle nostre incapacità e ipocrisie.

lunedì 2 febbraio 2015

trecentosettantasei

 - ricordi -

Mi assale un dolore inconsolabile di pensieri. Non so in che giustizia sperare; tutto è sfocato e assurdo; irragionevole tranne il senso della morte. Che nelle sue ragioni in questi pensieri, mi vive.

trecentosettantacinque


 - psicosi -

L'infelicità che ci appartenne, travestita di euforia e gloria, nella densità di polveri sottese, ai pianti che non ci ebbero, solo fiati sprecati nell'intimità per noi: non ti nego, nè ti desidero: ho la percezione di averti amato e allo stesso tempo di non ricordarti.

trecentosettantaquattro


- la forza dell'immaginazione -

Pensavo fosse amore: era l'inferno, ma accarezzai l'idea di essere fortunato, se in quelle macerie potevo immaginare.

trecentosettantatre


 - l'inconscio -

Non avevo intenzione di capire le distrazioni dei tuoi principi, tantomeno vedere la fiacchezza del tuo affetto: chiedendoti, rischiavo discussioni inconcludenti. Ma non fu possibile; nell'ambiguità di ciò che non avrei voluto, nè capire, vedere e chiedere: avvenne Dio. Nell'amore. Il quale di natura divina viene donato con la consapevolezza, che chi lo riceva sopporti, le sofferenze dovute alla sua mancanza: divenuta per me insopportabile.