martedì 4 marzo 2014

duecentosettant'uno

- Costei -


Costei mi vede; un attimo prima che il mio sguardo la intercetti, attento come sono a selezionare la merce sugli scaffali con gli occhi mobili: la intravedo distinguendola nella figura che mi pare di conoscere da lontano: e la metto a fuoco. Nella sua blusa nera che si staglia sotto la luce dei fari della frutta e della verdura, tra quelle due bilance; Costei è quella che penso che sia: con quell'acconciatura nera, la gonna nera, le calze velate scure, per finire agli stivaletti della Dr Marteens rigorosamente neri anche quelli. Costei si chiama...è,...è,...è...non mi ricordo il nome; nonostante ci si veda da quando eravamo ragazzi. Costei è uguale ad allora nella fisionomia, come ora la vedo al supermarket. Mentre sto cercando tra gli scaffali quello che mi serve E con una mossa femminile d'indifferenza dopo avermi riconosciuto, come fosse sul proscenio della mia attenzione, mi si rivolge sussiegosa ignorandomi con piglio semi freddo di garbato disimpegno; mantenendo la sguardo nell'altrove con nonchalance concentrandosi nel riportarsi su dove ella sia e dove il prodotto per cui è entrata si possa trovare. Rimirando le molteplici cose, e nello sguardo andando oltre gli scaffali sensibili; quasi come misticamente a gettar lo sguardo al banco del pesce, che non vede ma che sa esserci, col pescivendolo che sta rimestando un pentolone di alici marinate. Oppure. Mi vede: e calcola che ciò che deve acquistare è proprio dove sto guardando sullo scaffale. E ri-calcola come un navigatore satellitare il percorso: che non ha voglia di fare, se deve salutarmi: con l'incognita di dover scambiare due parole di circostanza e allora preferisce ignorarmi; e sussiegosa mi liquida  dai pensieri voltando il capo da un'altra parte; recitando la casualità come dettata da una trama miope; negandomi così il saluto imbarazzante se per educazione lo avessi contraccambiato; aprendo plausibilmente uno squarcio al temibile ignoto. Anche per me. Che senza smania avrei contraccambiato, s'intende; ma in cuore l'avrei fatto con una lieve angoscia di dover scambiare queste benedette due parole fritte: come va ? è tanto che non ci si vede eh? buon Natale ? no niente buon Natale che è già passato: questo non glielo avrei chiesto, ma buon anno ce l'avrei fatta ad augurarglielo, ma. Costei mi leva il problema di cosa dirle o non dirle; e se lo leva mantenendo con disincanto, stitica falsità, goffa ingenuità, eleganza di risulta, plastica rigidità, tranquillità in un aplomb di confluenze di linee sul volto: raggrinzito e stolido in quella forma consumata e sgretolante dall'età che inesorabile avanza non concedendo più nulla agli uomini di che essere curiosi, dentro quei panni neri di un nero dark: la osservo. Che mi evita come da copione snob di razza, imparato a memoria nella rozza provincia e allora. Ringrazio il fato e Dio che siamo entrambi decisi a non salutarci. E per dimostrarmi più che naturale e volendo dedicare questa fiducia di ringraziamento al fato e Dio: le passo davanti. Con coraggio sprezzante; convinto che Costei, dopo aver innestato il proprio radar anti rompi coglioni; mi abbia monitorato negli spostamenti tenendomi alla larga confidando altresì, nella mia capacità d'innestare a mia volta il radar anti rompi coglioni, così da evitarla con tacita eleganza e casualità per entrambi; annullandoci per ognuno l'esperienza dell'incontro al supermarket e decido di passarle davanti. Confidando d'essere ignorato e annullato a uomo chiunque; e proprio mentre a passo svelto percorrendo la corsia superandola e Costei sveltamente che mi dà la schiena che...cazzo! Mi cade il pane da toast; rotolando tra i suoi piedi. Con angoscia guardo il toast. Sono moderatamente sconvolto. E sicuramente anche Costei è sconvolta nelle orecchie che hanno registrato immediatamente con sconcerto l'evento della caduta avvenuta dietro la propria schiena, udendo un rotolare di qualcosa che le compare ai suoi piedi. Evento maledettamente scellerato che impone quel salutarsi così necessario e inevitabile ormai...Epperò. Mai dire ormai; quando ci sono delle persone decise a tutto pur di non vedersi e di non salutarsi. Costei osserva da infermiera della Wermacht in un film porno, il pane da toast ai suoi piedi; si piega a novanta gradi; con delicatezza lo raccoglie tra le mani, e lo pone sul primo scaffale di fronte a sè. Senza guardare di chi sia quel pane. Lanciato da qualcuno ? Piombato dal cielo come una meteora ? Niente. E chi se ne frega da dove viene il pane . E dallo scaffale; quasi sfiornadole la blusa nera, senza guardarla in volto: e costei col volto attento a non vedere il mio; riprendo la confezione di pane dallo scaffale avviandomi all'uscita. Pensando che a Costei, nonostante tutto avrei persino detto grazie, per quel suo gentile gesto di raccogliere da terra la confezione del mio pane da toast; ma avrei rotto l'incantesimo con un grazie fuori luogo. Meglio così; e ignorarsi fin che morte non compari, o per l'uno o per l'altro.               

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