giovedì 6 marzo 2014

duecentosettantaquattro

- Corinne -

Corinne non è precocemente donna, ma lo sarà: di lì a poco. E allora guarda con curiosità e voluttà non conoscendo a pieno lo strepitio dei sensi; che le traspaiono dai movimenti classici governandola: quanto innumerevoli essi siano mostrando, la loro violenza nelle recondite intimità che non vedi; ataviche, sincere, che regolano la vita contraria alla morte; e ti vede Corinne guardando. E osserva scegliendoti come amante e toccandoti idealmente, dicendoti con gli occhi puliti di notizie forestiere <<...boun jour monsieur...je m'appèlle Corinne...>> annegando in un'idea felice che le traspare racimolata sul volto dai propri passi; e si ferma a quelle parole concedendo debordanti e definiti i propri occhi; all'uomo su cui vi sarebbe la rivincita degl'immaturi seni che Corinne, con pudore mostra avendoli per far l'amore non ancora, e conservati coperti dalla camicia da educanda; come Corinne non voglia, desiderando le intemperie idealizzate del mondo maschile su di sè; Corinne è sofisticata e nel concedersi i desideri: li nasconde. Dietro gli occhi, mantenendoli nel calore delle intimità; in una carezza che sia d'attrazione, di conseguenza amore, attraverso lo sguardo che raccogli in testa col lezzo di profumo che Corinne ti invia amandoti: e tu lo comprendi immediatamente e la cerchi; sfiorandole col pensiero i vestiti che va indossando; e col pensiero le annusi il ventre guardandole il fondo schiena nel salir le scale mentre volgendosi col sorriso acuto da signorina ti guarda e dice <<...a tout a l'heure...>>.    

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