venerdì 17 gennaio 2014

duecentotrentotto

Una delle regole dello scrivere, e che ad un certo punto mi ha assalito, è stato quello di descrivere dei personaggi che normalmente vedo; che incontro, che conosco direttamente oppure no, ma che per farlo sono tenuto ad inventare dei nomi per tutti costoro. Garantendo così riservatezza, dovuta e necessaria a salvaguardare la privatezza cui ognuno ha, senza che alcuno possa macchiarla per alcuna ragione. In questo modo, che pare essere lontano dalla verità reale, ottengo una maggiore libertà personale di descrizione, e che spesso va oltre alla persona che vorrei definire, inventando di sana pianta normalmente e seguendo la fantasia, trasformando ciò che volevo descrivere in semplice musa ispiratrice ( rendendola eterna ) con una descrizione non affatto vicina alla persona che volevo descrivere inizialmente, ma paradossalmente significativa come se avessi colto l'essenza di quella persona, solo vedendola attraverso il prisma d'un gioco creativo che tende a evocare. Le persone dunque, ma non solo le persone, bensì tutto ciò che vado a descrivere con la fantasia è oggetto di cambiamento nello stesso momento in cui si trovano sotto l'occhio della mia creatività e i personaggi che troverete qui descritti sono soggetti a questa personale prospettiva reale e fantasiosa.  

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