venerdì 17 gennaio 2014

duecentotrentasei

...che voglia di fuggire, licenziarmi dal lavoro, e andarmene col camper. Tentando di vivere con quello che riuscirei a racimolare dal mio conto in banca e dalla liquidazione fine rapporto; pensando: che potrei vendere anche delle mie cose: abbigliamento ne ho sin troppo, e me ne posso sbarazzare a prezzi bassi ( ma se dovessi decidere di cambiare vita e di rinunciare a tutto prevedendo che questo sogno si possa realizzare, son sicuro che l'euforia mi farebbe regalare molto di questo abbigliamento )  oppure potrei vendere i libri che ho già letto; (( e sempre ricordo, e ricorderò per sempre, che un venditore di libri a Milano una volta gli sentii dire scherzoso a un'altra persona << ...ma chi legge più al giorno d'oggi ?... >> e molti li prenderei con me: se non li ho ancora letti, ( guardo la copertina annuso il profumo di stampa e di carta: e sento intimamente e misteriosamente di amarli )) e poi perchè no ? potrei arrivare a fare l'elemosina se le cose si mettessero male, e se tentando di fare qualche piccolo lavoro non fosse sufficiente a vivere; ( ma che razza di piccoli lavori potrei mai fare, se fossi, e vivessi come un barbone ? lavo i vetri ai semafori ? faccio rifornimento alle vetture al self service ? sperando in una mancia per aver alleviato l'automobilista dall'incombenza di farsela da sè ? tz mica posso arrivare in camper e chiedere alla vecchina in giardino << ...le do una pitturata alla staccionata ?  le metto in ordine il garage ?  le vado a far la spesa ? >> )   una cosa è certa: dovrei fare attenzione alle spese del gasolio e dell'autostrada, se mi mettessi a girare avanti e indietro per l'Italia (( ma andrei in Francia e precisamente a Saint Marie de la mere in Camargue dove ci sono gli zingari e il mare ( tentando di rimanerci scegliendo un posto sicuro dove parcheggiarmi ) e non per autostrada ma per provinciali che rispetto alle provinciali Italiane somo molto meglio))   e soprattutto come farei a rinunciare al computer portatile e alla scrittura se avessi raggiunto il punto G del vivere ?  anarchicamente ? come desidero da una vita ?  come farei a restare lontano dalla tentazione di scrivere ciò che mi passa per la mente ? se la mente a quel punto fosse nell'idea libera da convenzioni e da rapporti, in una sorta di alveo colmo di purezza ? E comunque dovrei trovare equilibrio a delle contraddizioni quando vi fossero, e ci sarebbero per esempio:  sarei costretto a nascondere il camper se fossi nella necessità di fare l'elemosina (( potrei fare il barbone si, ma non s'è mai visto un barbone che sale su un camper da 50000 mila euro con parabola, e computer dentro, e il bagno con la doccia e tu vedessi la cucina e le biciclette e tutti quei libri e fogli stampati ( a proposito: la stampante: sarei costretto a portarmi anche la stampante )  e che se ne va a zonzo; ma mica siamo in America che uno è veramente libero di essere e fare come vuole )) Però; allo stesso tempo so: che se si realizzasse tutto questo; e rimanessi in contatto col mondo attraverso la scrittura e le foto come un free lance della narrativa contemporanea attraverso piccoli contributi in forma di brevi schizzi di parole nei racconti in prosa, o nelle poesie, mi mancherebbe mio figlio. Poichè se lasciassi il mondo per viaggiarlo, andandomene come è mio desiderio, non potrei essere più d'aiuto per lui, condannandolo alla solitudine. Così attendo di morire, stanziale e iroso per questo desiderio che rimarrà solo un desiderio dai connotati della fuga, tentando di sopportare ogni angheria o ingiustizia perpetrata a mio danno, lieve di poca importanza e di sciocca entità, se come spesso avviene, è subita dagli ultimi, come io mi trovo ad essere...        

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