domenica 26 gennaio 2014

duecentoquarantotto

...chi sono ? La storia è questa. Anni fa provai il desiderio di imparare a scrivere. La necessità era scaturita dal fatto che tranne un paio di volte nel far l'amore, nella mia vita non avevo mai fatto qualcosa di creativo raggiungendo la libertà di essere. Quando lo pensai avevo circa 40 anni; un'età dove la vita per mio conto si era già lungamente dimostrata, da potersi rielaborare, per dominarla ( con la scrittura ) da tutte le ingiustizie che aveva perpetrato nei miei confronti, così esorcizzandola per il passato e per il futuro. Non chiedevo altro che questo. Imparare. Ma la scrittura nei miei confronti non si è dimostrata quella che ai miei occhi era sempre apparsa. Semplice, mansueta, accomodante nel prestarsi alla creatività, ma diveniva concreta ( e legittima ) con l'esperienza. L'esperienza in ogni attività umana è fondamentale, poichè con l'esperienza raggiungi il nesso delle cose prima che con la sapienza e la cultura. L'esperienza nel mio caso, ha una controindicazione: che in quello che scrivo ( a volte ), chiunque possa trovarvi un riferimento personale, come a trovarsi di fronte ad uno specchio. E' inevitabile che sia così. Il materiale umano fatto di debolezze che adopero per raccontare è prevalentemente mio ( lo vado a scovare dentro di me, nei cunicoli dell'anima come uno speleologo con la torcia sul caschetto, ma non sempre ci riesco sebbene quella è l'intenzione che mi muove)  e che riscontro anche negli altri e dunque: di chiunque. Personalmente sono abituato a questo piccolo sacrificio, nel portare la mia testimonianza del mondo al mondo, attraverso la scrittura, per chi abbia desiderio e tempo di leggere, traendone ispirazione suscitando una concatenazione virtuosa di idee o di riflessioni da poter fare e nel concreto realizzare ( eventualmente oppure no ) ma non sono abituati a ciò che scrivo, coloro che pensano di essere chiamati direttamente in causa dalle trame che sviluppo. Ecco io sono costui, una sorta di persona comune tra le persone comuni, con un gran desiderio di descrivere e di riportare alla luce ciò che l'uomo tiene nell'ombra o seppellisce, ricreando un mio mondo, sotto la spinta creatrice di un Dio in cui credo, artisticamente ancora prima di ogni rivelazione...     

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