mercoledì 13 novembre 2013

duecentodue

Requiem aeternam
 
si
 disse che
 il pomeriggio
 sguainasse il sole con possanza
 inopportuna, ma confortante per chi restava.
Si
 osservò:
 come il sole
 si erigesse sulla
 compostezza dei suoi cari
illuminando gli angoli più
 reconditi dell'autunno e
  di chi seguiva il feretro.
Assolando tutto
nella brevità di
 un'enclave estiva
 e
poi.
 La sera per tutti.

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