mercoledì 6 novembre 2013

centosettantanove


the punk will never die
Quando David Bowie cantava Starman, Rebel Rebel, Change;  Lou Reed  Sweet Jane; Mick Jagger pagava le spese processuali dei Sex Pistols sempre nei guai; la madre di Sid Vicious comprava l'eroina per il figlio; i Clash cantavano London Calling i Suicide di Alan Vega e Martin Rev comunisti sino all'osso cantavano Ghost Riders e Frankie Teardrop bè in quel peridodo lì dove il mix, di Love will tears us upart dei Joy Division era la canzone più struggente e meravigliosa: Ian Curtis autore e cantante di quel brano, si suicidò. A quella notizia Trasco Mogo Roio detto Scroto si chiuse il giubbotto borchiato con la zip, e guardando Lodo Rixius con scoramento (...da cane bastonato avrebbe detto un esterno che passava di lì...) con compunzione come in quella compunzione celasse la commozione per quella notizia: intensamente e sommessamente gli si rivolse <<...hai saputo ?...hai saputo di Ian Curtis ?...che si è suicidato ?... >> Lodo Rixius annuì e Scroto riprese  <<...sai ho riflettuto... !...mi suicido anch'io !!...>> Lodo Rixius annuì prendendo tempo per rispondere; che era buona cosa riflettere, sdrammatizzare, sminuire e intervenire chirurgicamente a quello che aveva detto Scroto: che se uno dice niente e sottovaluta la cosa, tz, va a finire che costui si ammazza per davvero: e allora guardando Scroto che stava sotto la propria cresta bionda e il giubbotto nero con le borchie immaginando la propria morte,  per impiccagione, per barbiturici, lancio dal ponte sotto il treno, lancio dal ponte con annegamento in acqua, gettandosi dal balcone di casa, con un ago nel braccio per overdose; Scroto immerso in quei pensieri  udì Lodo Rixius intervenire laconico e lapidario <<...Scroto...se ti suicidi...non frega un cazzo a nessuno!... >> Scroto a quelle parole sentì nel cuore tutte le sue idee suicide volare e crollare a terra. Gli anni passarono. Passarono i lustri. Passarono i decenni. Scroto divenne manager di un'azienda. E capo di molte persone. Ricco elegante con una vettura potente e tutto di un pezzo ( ...di merda, avrebbe detto un esterno che passava di lì... ) quasi arrogante con quel relazionarsi nazista tra colleghi, e disprezzando il buon senso, se più di una volta fu visto da persone fidate, alzare il saluto nazista. <<...Heil...!...>> Lodo Rixius dopo molti decenni lo rincontrò e notò immediatamente che Scroto non si sarebbe mai voltato verso chi l'avesse chiamato con quel nomignolo con cui si conoscevano da giovani, ma piuttosto si sarebbe degnato di assistere a ciò che avevi da proporre come argomento, se tu ti fossi fatto attenzionare, chiamandolo signor, commendator, dottor, Trasco Mogo Roio e lui con falsa modestia si sarebbe concesso in un cenno di ricca umiltà ascoltandoti, come per riconoscenza sordida nelle labbra ripiegate dallo sdegno: razziale? A questa impressione Lodo Rixius aggiunse quel fatto di molti anni prima avvenuto tra loro riguardante il suicidio, e di come con una frase a volte si possa cambiare la vita di qualcuno; narrando la vicenda a Lonko A. mentre passeggiando chiacchieravano; mettendo in evidenza di come la stessa vita possa cambiare e allo stesso tempo essere beffarda. Lonko A. nell'ascoltarlo attentamente si voltò verso Lodo Rixius che si era zittito dopo quell'osservazione; e intensamente come rimproverandolo gli disse <<...ma quando ti disse che si voleva suicidare... non potevi startene zitto ? e farti i cazzi tuoi... che se si fosse ammazzato ci faceva un favore a tutti quanti ?...>>.                   

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