martedì 11 luglio 2017

cinquecentonove


  - à la guerre come à la guerre -

Pensi che non conosca, le lusinghe di abbagli che ingessano, il fascino dell'inerte scintillio, l'otturazione della società, la cupa incrinatura dell'io crisalide che pulsa nell'imo, non intraveda, non riesca, non intenda, nessuno soccorre la libertà di altri poiché ciascuno è satrapo, e non sappia dell'inganno: deboli rende forti i torti; oltre traspare il sentimento, s'innalza, separa, conquista verità assolute, l'incertezza si propaga, si dilata, sfiorisce. Non semplicemente uomo donna, ma spirito e amore, oltre il vero, oltre lo scibile. Il senso dell'eternità che ci percuote, ci pervade, ci stupisce, e l'utile mediocre che giace nella turbolenza di una colpa moribonda. 

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