martedì 11 febbraio 2014

duecentossantaquattro


 - Odulfo Barret -

Odulfo Barret lavora in pianura e lo puoi notare vedendolo nella sua altezza con cui raggiunge i due metri pesando almeno 130 chili; atleticamente agile nonostante la larghezza in vita risulta allo sguardo minaccia per chiunque; O.Barret è mastodontico nell'incedere e sicuro di sè; e lo vedi scendere a fatica dalla sua Citroen familiare color bordeaux; aprendo la portiera e cercando l'appiglio al telaio soprastante prima aggrappandosi facendo leva e forza per poi uscire con una spinta data alla schiena si erge in piedi: stagliandosi sullo sfondo a colosso. Si rimette in ordine i pantaloni extra large attillati; slacciandosi la cintura e riallacciandola O.Barret avanza enorme nella sua stazza dando l'impressione a chi lo vede d'essere di buon cuore dentro tutta quella carne e ossa che va spingendo con quelle gambe muscolose: e invece no. O. Barret è astioso, insopportabile per sè e verso gli altri; nelle public relation tenendo in particolar conto il modo con cui la fa intendere di primo acchito; per evitare problemi, che sia mai che qualcuno pensasse che O.Barret è uomo di buon cuore; ma se dovesse per errore pensarlo O. Barret lo guarda intensamente dal suo molteplice taglio d'occhi luccicanti come due diamanti incastonati sopra la barba incolta; costui cambia idea immediatamente. O. Barret ci tiene a far sapere che ama solo la sua donna, che rispetta essendo la sua metà non solo sentimentalmente, ma anche fisicamente; che lo sovrasta nello spirito combattivo e amorevole, decisa nell'amarlo in tutta quella sua possanza e forza: scontrosa come la campagna rumena da cui proviene Music Jolanda è la donna di O.Barret: si tinge i capelli, è carina, e parla benissimo l'italiano. O. Barret quando c'è lei, si addolcise di un 20 per cento in più, tanto che una volta in uno slancio di amicizia mi regalò un coltello dicendomi <<...tienlo in tasca...che non si sà mai...!...>> coltello che ho sempre conservato portandolo con me sino a che un carabiniere a Roma ad un posto di blocco mi perquisì lo zaino esclamando << ma guarda  che c'è qua ..!?...>> lo gettai dentro un cassonetto appena mi rilasciò. Invece O. Barret per sè, tiene un revolver calibro non lo sò; non l'ho mai visto comunque a sentir lui, è cromato ed  esplode colpi di grosso calibro. O. Barret mi racconta spesso, quando è in vena di confidenze; che una volta una donna da lontano lo vide, gli andò incontro, e gli mise la mano sui pantaloni sentendo le dimensioni dei genitali; gli avrebbe detto <<... se tu sei grande ? il tuo cazzo è altrettanto grande ?...>>  O. Barret nel dirmelo sorride pensando che le donne a volte son mignotte da gran che son sfrontate. E lo guardo muoversi; stretto dentro quei pantaloni attillati e la camicia altrettanto attillata e allacciata in parte; con il petto villoso in vista e la croce d'oro affondare tra i peli scuri, mi fa pensare: come un uomo di queste dimensioni debba avvalersi per vivere di una pastiglia minuscola, che mi mostra avere sul palmo della mano: che gli regoli l'equilibrio.         

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