sabato 22 febbraio 2014

duecentosessantasette

 - la mattina degli anziani -

L'anziano con la dentiera e la bocca deformata dalla novità, sostiene le sue prospettive chiecchierando al tavolo con l'altro; anch'esso anziano e giovanile che indossa una felpa a tinta unita, il quale sfoglia pigramente il giornale  ascoltandolo; masticare parole nel proferirle debordando a ogni lettera suoni vestendoli eccessivamente, ma inevitabilmente con quella bocca: non si potrebbe fare altro. Un altro anziano in piedi: col cappello in testa e le mani giunte dietro la schiena, ascolta il sibilare dell'amico, osservando la barista a banco: la quale dandogli la schiena è intenta a preparare un caffè nella tazzina. Giunge a banco un avventore; la barista si volta acuendo l'attenzione sentendosi chiedere << ...mi fai un caffè ?...>> si affretta a mettere un'altra tazzina in macchina; spinge il bottone della preparazione; mentre spegne il bottone della fuoriuscita dell'altro caffè a fianco. L'avventore scompare sedendosi ad un tavolo. La tazzina viene tolta; messa sul piattino di fianco al cucchiaino e la bustina di zucchero. Che una volta messa sul piattino, si sente trasportare con tutti gli altri oggetti tintinnanti, per un tratto dalla barista, che raggiunge il tavolo; dove l'anziano in piedi la sta osservando; e l'anziano con la dentiera ha smesso di parlare, e guarda il suo interlocutore che con la pagina pomposamente sollevata sta immobile e concentrato alla lettura, mentre gli  risponde lentamente con noncuranza e sicumera, espletando un concetto basilare ed eterno che << ...aggiusta tutto il mondo...>>  come direbbe un amico. La barista in quell'istante appoggia il caffè tra i due anziani che discutono, i quali si fermano ascoltando la donna dire <<...ecco il caffè...>>. Costoro si guardano stupiti,  e uno fa <<...e chi l'ha chiesto ?...>>.

Nessun commento:

Posta un commento