sabato 1 febbraio 2014

duecentocinquantatre


- Yul Oregon detto Nino -

Yul Oregon detto Nino era amico di tutti. Del vigile urbano, dell'edicolante, dell'orologiaio, del fornaio, del venditore di libri, di quello dei profumi, del giocatollaio, della parrucchiera, del barbiere, del macellaio, del pescivendolo, di tutti insomma. Ma aveva amicizie anche altolocate. Il dentista, il chirurgo, l'assicuratore, il dottore, per arrivare all'assessore, sino al sindaco. Fiore all'occhiello delle sue amicizie; che aveva visto due tre volte e salutato una. Yul Oregon scambiava due parole con tutti, perchè era amico di tutti. Un giorno morì. Non per via delle sue amicizie, ma per morte naturale. Al funerale dietro il feretro non vi era nessuno. Solo la madre che seguiva quel corteo di nessuno, e dove il prete procedeva recitando e benedicendo; seguendo la vettura mortuaria che lemme, s'indirizzava al campo santo. Solo la madre al funerale di Yul Oregon, unico figlio morto prematuramente. Vi era lei e nessun'altro, per quel viaggio. Poichè in quel giorno feriale erano tutti impegnati, chi per una cosa chi per un'altra. Certamente se fosse morto in un giorno feriale, e poi si fosse deciso di fare il funerale durante la festività, il corteo sarebbe stato più nutrito. Questo bisogna dirlo per non offendere nessuno. La madre seguiva il feretro nella vettura, la quale vettura svoltò verso il campo santo. Raggiunto il campo santo, la donna attese che la salma nella bara fosse posata sul carrello d'acciaio e trasportata al loculo; ferma, mesta, rispettosa nell'essere in quel luogo. Posò la bicicletta facendo attenzione a non far cadere le arance e il sedano, che spuntava fiorente dalla sporta della spesa e avvicinò il prete che voltandosi verso la madre di Yul Oregon detto Nino si sentì chiedere <<...scusi reverendo....credo di aver sbagliato funerale...a che ora è quell'altro ?...>>.    

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