domenica 9 febbraio 2014

duecentosessantadue


- il figlio del Presidente -

Flann, Gorka, Mario, Callisto e Peio decidono di passare un periodo al mare in un appartamento. Lo trovano vicino alla ferrovia e lo affittano. Tra loro si parlano intercalando frasi tipo  <<...hei baby... >> che suona fracassone e allo stesso tempo necessario a stemperare la serietà delle cose, nelle discussioni tra loro. Fumano marjuana, hashis, tranne Flann che preferisce il crack, Gorka e Mario preferiscono l'eroina, Peio sniffa solo colla, tanto che viene chiamato dagli altri - neurone - se da quando sniffa colla, pare ci sia stata una rapida estinzione dei neuroni nel suo cervello, i quali non si sono più ripopolati: tranne uno che resiste. Nessuno fuma e Callisto si spazientisce a rullare canne a cui preferisce le Marlboro normali, fissando il pacchetto con una giravolta sul muscolo della manica t- shirt; Callisto osservando il fumo nei panetti sul divano della stanza esclama  <<... oh cazzo se non lo fuma nessuno sto fumo ...lo vendo...mica lo tengo da fare mobilio a darmi delle arie a chi viene a trovarci...fatto piegato e murato...  !?...>> ! <<....yeha baby ..hai detto giusto...vendilo che poi dividiamo la grana...>> gli rispondono dal bagno. E quindi Callisto ha il suo luogo, piazzetta, angolo di via, poco illuminato, vicino un sottopasso, poco distante da una via di fuga, dove incontra la sua clientela necessaria a sostentarsi. Gli incassi aumentano la clientela pure, la qualità del fumo è ottima. Callisto aprirebbe una partita iva. Gorka lo sconsiglia, proponendogli di non prendere decisioni quando fuma hashis. Una sera nella retata della polizia viene preso Callisto. Lo portano in caserma, fanno la perquisizione nell'appartamento, casualmente non trovano nulla, ma trovano gli altri quattro Flann, Gorka, Mario, Peio sballati putridi se alla vista dei poliziotti, gli stessi poliziotti vengono scambiati per trans eccentrici in quelle divise; i quali trans vengono amabilmente dileggiati, accarezzati, dai quattro, nell'intenzione di proporre loro un'orgia collettiva: sono tutti arrestati. <<...sarà per un'altra volta...>> afferma il poliziotto, facendoli salire sul cellulare. Callisto sulla sedia lungo il corridoio in caserma, vedendoli entrare dalla porta, si alza seguendoli in una stanza adibita a interrogatorio. I 5 si rendono conto tra l'euforia e lo stordimento scemato degli stupefacenti, che le cose si mettono male, quando vedono entrare nella stanza 4 energumeni in divisa. Il più estroso e disperato Callisto gioca la carta con l'asso e affrontandoli serio gli si fa incontro dicendo <<...non mi toccate...sono il figlio del Presidente della Repubblica...!...>> I 4 energumeni vedendolo serio, solido, stentoreo e credibile in quel tono, con un chè di aristocratico, indietreggiano, voltandosi e uscendo dalla porta. Callisto non ci può credere che quell'idea dell'ultimo minuto, sia stata vincente e voltandosi guarda gli altri quattro; che a loro volta soddisfatti per lo scampato e presumibile pestaggio; applaudono Callisto che li avvicina ricevendo lodi di approvazione e stima, quando nella stanza rientrano altri 4 energumeni decisi e uno fa <<...chi è il figlio del presidente ? ...>>  ? << ...tu ??...>> indicando Peio; il quale non capisce stordito e felice del successo di Callisto quando i 4 energumeni lo pestano a schiaffi sonanti  pim pum pam, pim pum pam, pim pum pam; terminato la spedizione punitiva: escono dalla stanza e l'ultimo voltandosi verso Peio gli dice <<...ci saluti il Presidente...!...>> chiudendo la porta. Sblaam.               

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