martedì 4 novembre 2014

trecentocinquantaquattro


- il lavoro di Bacon Truva -


...se la neve al tatto cadendo si cristallizza mantenendo la sofficità dell'occhio manterrò l'incanto della realtà; non nevica per ora e spargerò il sale percorrendo gli spazi con la carriola trainata a mano; dalla vasca estrarrò sale col badile, spargendolo sull'asfalto; una sventagliata dai e vai di minuscoli cristalli opachi; lanciati si proietteranno nel breve cielo raso terra per depositarsi rimbalzando come semi; fermi al suolo inerti affonderanno accendendo un caldo foro sulla neve: la trapasseranno; concatenati gli uni agli altri a migliaia sulla candida estesa coltre tutta attorno qui; guardo la neve recitare ciò che sa far meglio illudendo i miei sensi e osservo in silenzio ansimando, uno sbuffo di caldo ossigeno dai miei polmoni esce; e penso alle braccia con cui muoverò il badile per spargere il sale; il quale dalla piattaforma arrugginita della pala da cui decollerà stravolgerà il mondo in quel volare: semplice missione rivolta sull'asfalto; atterrata attenderà il sole di questi giorni freddi e la temperatura ideale sciogliendosi di nuovo e materializzarsi in cristalli poi; per ora il mio sguardo è indirizzato al disco luminoso del sole abbacinante per maleducazione del riverbero: devo inforcare gli occhiali scuri se voglio lavorare...              

Nessun commento:

Posta un commento