martedì 20 maggio 2014

trecentodiciassette


- bring the action -


La perla piatta al lobo nero che transita; gli occhiali da sole immobili sulla testa calva; il cappello da pescatore color senape sui capelli brizzolati; la maglia obliqua sulle spalle femminili che scompaiono camminando dietro un angolo; dalle immagini televisive il giocatore di golf colpisce il pallino; chi da un orecchio gli pende il filo d'un auricolare e dal collo gli entra sotto la t-shirt gialla; gli occhiali da sole sul volto inespressivo; allo sportello numero 3 servono il numero A61; al numero 6 il B40; al numero 9 il C34; al numero 5 il B38; al numero 8 il C33; al numero 2 il A51; volto lo sguardo dal tabellone digitale e osservo le immagini della televisione; scorrono le icone pop del nostro tempo; Cassius Clay ritratto in una foto; ero bambino quando saliva sul ring: combatteva e sentivo di essere innamorato di un Dio; alcune immagini dei Beatles: mia nonna li nominava come fosse una parola latina e mi diceva che portavo i capelli lunghi come loro; guardo il mio biglietto è il B65; la tipa che siede davanti a me indossa un maglione color latte aderente e guarda le stesse immagini dei Beatles; la donna di colore entra col passeggino, la sorellina dietro ha il viso contrariato; la donna si ferma guardando il tabellone digitale si piega facendo vedere il numero alla bambina che lo guarda: il B79; per chiedere la disoccupazione la donna dell'Inps indica all'extra comunitario lo sportello numero 8 oppure il numero 9 e se ne va; nonostante ci siano molte persone in attesa c'è un silenzio educato; qualcuno sorride ai pianti che provengono dal passeggino: il neonato si è svegliato; la donna dell'Inps togliendo ogni imbarazzo dovuto al dubbio interviene tra le persone che entrano indicando loro dove debbono andare, a chi rivolgersi in base alla necessità; seduti di fianco due sconosciuti che prima s'ignoravano si sono messi a chiacchierare; la donna ha il capo coperto da un foulard e indossa un cappotto elegante per una bella giornata di caldo autunnale; l'uomo seduto col viso da intellettuale dietro gli occhiali da vista guarda la cartellina di cartone bluette aperta sulle ginocchia; la donna bionda che lo accompagna ha degli occhiali alla moda una camicia in lino color giallo acceso un foulard fantasia indiana rosso sfumato d'arancio; gli parla all'orecchio; la donna di colore col neonato e la bimba esce dalla sala d'attesa: l'hanno servita; il telegiornale mostra le immagini di un fotografo che voleva diventare batterista jazz; alcuni si alzano lasciando posti liberi a sedere; il distributore delle bevande calde è in angolo all'entrata, quello dell'acqua gli è di fianco: prendo una mezza di minerale; la ragazza giovane col borsone a tracolla entra nella sala scatta una foto ne scatta un'altra, prosegue camminando lungo il corridoio con una persona maschile il quale con reverenza professionale la segue; ripassano entrambi mentre la ragazza cerca d'infilare la macchina fotografica nel borsone; la donna giovane dalle forme prosperose ha il volto di chi è nativo dello Sri Lanka; è sensuale e serenamente occidentale parla al cellulare; la guardia giurata è una donna con i glutei che si fan guardare;  qualcuno ha lasciato la porta dell'entrata aperta: entra aria fresca e fumo di sigaretta. Torno a casa in automobile ascoltando il pezzo musicale che ha scelto mio figlio alla radio; il refrain  continuamente dice <<...bring the action...bring the action...bring the action...>>.                    

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