martedì 7 giugno 2016

quattrocentosettantaquattro


Cannabis :)

Virgilio sul trattore Ursus, traina il carro funebre, il quale non è funebre ma colmo di carbone, la tasca conserva milioni in banconote. Dall'alto al basso guarda il prossimo con sottotitolato la frase << io non sono nulla ! >> Ed è nulla; la scatola cranica del ciclista sale dal volto rubizzo la mandibola in ferro battuto, il casco a poit rosa, il ragazzo lo supera gli allunga un mazzo di fiori di marijuana di cui s'inebria. Si rovescia sui pochi gradini in via Rovighi, interrompe l'accesso alla Sinagoga; il giovane Adolf vende i propri acquerelli li raccoglie appena tornato dal solito lugubre vizio in cui si precipita di soppiatto. Il cimitero ebraico. Controlla che ai morti non venga l'idea di resuscitare: sconvolge per umanità. In un corpo fisico unico irripetibile i gemelli privi d'edera conversano amabilmente in Pompa Magna, inforcano il telaio da vista col mirino della Maserati di fronte la Chiesa del Cristo. Foulard acquistato sul Bateau Mouche dalla fede, rinverdisco scarpe di Pitone a passeggio dall'alto dell'argine del Secchia. Il frammento cane alla moda abbaia liturgico ed esprime la propria contrarietà ai raggi di ruota nel vortice. Mi riconosco riflesso in vetrina, raccolgo l'inutilità della missione in cui muoio. Calpesto la fortuna continuamente arrogandomi il diritto alla libertà per Dio. Persuaso col discorso di matrice intima conquisto il vertice al finestrino. Sulla strada statale in vetro zigrinato da piogge sole di questi tempi, redigo lo squilibrio su ali di seta dell'insetto che plana in 3D sull'orecchio / vento / collo. Intercetto l'abusivo appicca fuoco alla camicia che indosso di coccinella. In contanti rivesto la strada che porta il viaggio. Mi sbarazzo dell'insetto. Ricostruisco l'itinerario a campanello di bicicletta seguo la pista bianca in campagna rotta dal carbone ammaestrato, aero trasportato confonde le acque. La città è vicina Jim Morrison esegue The End, da un post all'altro l'abito di scena s'inzuppa nel sangue. Virgilio registra i canali, divide la parabola per quattro a tovagliolo, sventola dal treno il fazzoletto dell'arresa. Prende velocità la rotaia di cristallo, lascia il grano che muove, la testa dorata negli occhi dei fanciulli degli uomini. Le donne sul ponte immenso del Gange reclamano minuscoli fiori sulla sartorialità della fede, imbastisce la vetta mare editto d'amore. Sventola il drappo asciutto sulla scaletta dei Doors di Jim Morrison sul sentiero della guerra. Good morning Vietnam.                     

Nessun commento:

Posta un commento