martedì 26 febbraio 2019

cinquecentotrentanove

in faccende di amore non mi dedico alla deriva della menzogna: è riprovevole. Sebbene ti ami, provo ostacoli nella mente nel consegnarmi di amore sincero: è l'orgoglio di uomo o semplice timidezza che devo estirpare, non so. Vero è che lo scriverti mi è audacia oltre a promessa di felicità sebbene la volontà non sia sedurti; il descrivermi, il descriverti, diviene fiducia allo stato cristallino dell'animo mio lo susciti necessario: sono tuo. Nell'amore non c'è reciprocità lo so; inoltre l'umanità di cui sono imbevuto è supremazia dell'amore. In questa sorda discrepanza la ragione di ubbie che mi perforano i pensieri, tu sia divenuta eccezione cui non voglio rinunciare in questa scabra suburra d'anime e corpi  

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