martedì 8 aprile 2014

duecentonovantadue


 - primavera -


...la giovane donna che cammina piena di magrezza e vanità; la coppia di colore si abbraccia in un'estasi dettata dai primordi; il ragazzo fermandosi poco più in là controlla il messaggio al telefono; nel parcheggio l'auto non è parcheggiata essendoci solo la mattina; nel campo nomadi i bambini in mezzo al prato si rincorrono; un cofano aperto ha un adulto che fa manutenzione; gli atleti corrono lungo la pista rossa; l'odore dell'erba tagliata mi ricorda i tramonti Svizzeri d'estate; il cinguettio degli uccelli annuncia la presenza della natura inutilmentetra al traffico; i palazzi di periferia dove la vita scorre in celle d'oblio ordinato; la gelateria del quartiere è ancora chiusa; il parcheggio sopraelevato svuotato di vetture scese; la fontana pubblica a bordi del campo dove a calcio non gioca più nessuno; incrocio un ragazzo in bicicletta di cui non ricordo il nome: passando ci guardiamo come sconosciuti; quelli seduti al sole a bere il drink simulando il mare che non c'è; la donna mi guarda seduto sulla panchina e camminando segue il viotolo in curva entrando nella siepe; mi interrompo di scrivere mentre l'amico col fare trafelato riconoscendomi si ferma: tra qualche minuto ci metteremo a discorrere delle nostre contraddizioni e della modernità di Cristo nella nostra vita...        

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