domenica 4 settembre 2016

quattrocent'ottantaquattro





- Non è avvenuto nulla di chè -


Se il caffè lo desidero servito al banco o al tavolo seduto. Rispondo seduto, cambio immediatamente opinione, quando vedo che la barista prende la tazzina di polistirolo la mette sotto il gruppo del caffè, per servirmela al tavolo. Tazzina di porcellana a banco, di polistirolo al tavolo. Mi affretto a dire che il caffè nel polistirolo non lo gradisco, preferisco la tazzina in porcellana. La barista mi risponde che è troppo tardi. Per farle capire che il caffè è una scelta individuale, rito, per chi lo ama, le dico che pago il caffè nella tazza di polistirolo anche se non lo bevo: me  ne fa un'altro nella tazzina in ceramica. Interviene un avventore a banco dallo zelo misurato che pare interessato, immagino di chi si trovi in borghese nel luogo in cui lavora, per dirimere la questione: con garbo alla barista rigida fa segno di servirgli il caffè nel polistirolo, accontentandomi come cliente. L'aiuto barista che serve misuratamente i piattini ai clienti, le relative tazzine di polistirolo o di ceramica a seconda della scelta del cliente di dove stare, stordito dalla querelle del mio tuo, mio tuo, suo a chi lo do sto caffè a questo a quello ? visto l'intervento dell'avventore in borghese disposto a bere il caffè nel polistirolo,inizia a guardarmi, come fosse un condor delle Ande piombato sul cornicione di una casa in periferia tra via Sabotino angolo Venturelli; sbircia la barista fosse vestita da sorella di Satana, l'avventore in borghese che gli pare possa risolvere la questione ingarbugliata gli vede la tunica del Santo, nello stordimento dell'alleanza con l'avventore in borghese con cui forse lavora, si sente straniato: tazzina del caffè in mano la testa che gli gira, la mia la taglierebbe con un'accettata; mi si avvicina insicuro col timore di sbagliare, se lo riprendo fa una figuarccia da tonto che rimane, con la luce d'un'occhio accesa risponde a ordini contrordini della sorella di Satana, nel frattempo l'avventore in borghese che ha maturato la sensazione di aver fatto il passo più lungo della gamba, non vuole intromettersi più del necessario, la situazione da imbarazzante sta montando antipatica comincio a sfoderare un linguaggio tra il tagliagole e l'ergastolano. Con accenni spazientiti di chi vuole mollare i cavalli per sacramentare un campionario di Madonne variopinte che fanno vergognare chiunque sdegnandolo: arriva un terzo cliente. Con sorpresa appena fa cenno al barista straniato ordinando un caffè, il barista si risveglia servendoglielo immediatamente. La barista sorella di Satana si rende conto di aver acceso una miccia a fiamma rapida, la rigidità della suo modo di porsi col cliente nel qual caso io, ha creato una sostanza senza nome, esplosiva innescata negli avventori uomini, ha generato un vespaio sulla testa di tutti, guerra non voluta ma inevitabile cui non si trova rimedio. L'astio impalpabile della situazione irrimediabilmente che sfugge mi ha indispettito, straniato il barista, l'avventore borghese ha maturato un senso di colpa, il terzo ignaro il caffè se lo sorbisce col groppo in gola immediatamente subodora la tensione che vibra nell'aria, con la sensazione di essere sorvegliato dalla spada di Damocle che gli scende sul collo; arriva il quarto avventore tranquillo come un Dalai Lama che ordina il caffè. Nessuno gli chiede se lo beve a banco, a tavolo, se desidera la tazzina di porcellana di polistirolo. Un Deus ex machina deve aver sostituito la barista sorella di Satana con un'altra, la quale con garbo, gentilezza da non militante, mi serve finalmente il caffè nella tazzina di porcellana assieme al quarto avventore tranquillo come un Dalai Lama il quale al tavolo sorbisce il caffè moderatamente bascula lentamente la tazzina in bocca riflettendo ai casi suoi, silente percepisce il movimento della gente a fare il bagno o prendere la tinatrella.  L'avventore in borghese si è defilato nel corso del bailamme imbarazzante, l'avventore che pensava alla spada di Damocle scomparso, l'avventore Dalai Lama seduto al tavolo legge una rivista. Il barista straniato dalla confusione guarda l'orologio si toglie il grembiule finisce il turno di lavoro. La barista sorella di Satana sostituita, fa capolino da una porta di servizio mi guarda ed esce. Tutto si dissolve come nulla fosse avvenuto in un bel pomeriggio di sole. 

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