domenica 12 giugno 2016

quattrocentosettantanove


Conocybe :)

Vedo da lontano un tipo che pare Virgilio vestito da Drag Queen: ci avviciniamo. E' lui. Non ci posso credere, la chiave wanadium 38 argento infilata nel tanga; mi riconosce, si avvicicna, mi allontano, si avvicina con decisione, mi allontano un po' più di fretta,Virgilio accelera, chiama il mio nome, mi si drizzano le orecchie come al fischio il cane, sentire in bocca ad una Drag Queen il mio nome mi getta nel panico, raggiungo l'angolo. Svolto via Lincoln. Il sogno non interviene con la censura; semino Virgilio col turbo terra / aria sotto le scarpe, svolto l'angolo me lo ritrovo davanti: parrucca viola, semi nudo, nel tanga la chiave 38 wanadium d'argento infilata, reggiseno, mi allunga il biglietto da visita con scritto Roxanne: è disgustoso con la mania d'indossare abiti femminili. Guarda sorride, sono imbarazzato, dice << il sogno sarà anche tuo, ma come vedi riesco a muovermi come fosse mio >> gli dico << già ! ? >> continua << non puoi fuggire dai tuoi sogni, oppure ti perseguitano >> Apro gli occhi, il senso d'angoscia mi toglie il sonno, ho la certezza d'avere occhi spenti ed infuocati come Lobanowsky allenatore di calcio dell'Urss. Chiudo gli occhi mi riappisolo. Lobanosky parcheggia la Trabant 601 color acqua minerale, tra le ciglia di Josif Breznev; manda in campo Oleh Blochin, Vitaly Daraselia; a Lev Jàsin portiere, invia da bordo campo gesti da sordo muto, come dire << siamo noi quelli da battere >> batte la mani per canzonare gli spettatori. Robbo il graffitaro ispeziona la Trabant 601 parcheggiata, trova una boccia in vetro oblunga nel cruscotto, all'interno un paesaggio montano, capovolge la boccia nevica, su quattro animali Volpe, Cavallo, Lupo, Megattera. Ogni evangelista porta una frase del Vangelo al banco dei pegni il cambiamento del costume sociale inizia dalla qualità del filo. Roxanne mi consegna la cassetta musicale dove ha registrato l'intervista a Brian Jones dei Rolling Stones nel 1965, gli dico che non m'importa, Roxanne mi invita a vedere l'altra parte della città di Carpi dove Gene Simmons macellaio vestito da concerto fuori dal negozio ha una fila di persone che attende con un sacchetto di doppione in mano da fare il brodo: non mi chiedo il perchè, se uno acquista del doppione per fare il brodo, poi si metta in fila dal macellaio. Non faccio indagini ai sogni, non sono Freud. Al centro della rotonda spartitraffico tra via Manzoni via Remesina con la scatola di Minerva in mano Umberto Eco sotto il cappellaccio da satanasso color catrame mi saluta: gli dico <<  Umberto uno intelligente come te come fa ad essere di sinistra ? >> << ma va a caghev semo ! ? >> . Mi guardo mentre dormo mi chiedo << conosce il dialetto delle nostre parti ? >> Apro gli occhi rispondo << che ne so ? ! >> Nonostante gli occhi aperti, non sono presente, il sogno mi si sviluppa ugualmente sulla frequenza del gruppo elettrogeno, autonomo al sonno. Umberto Eco sale sul cavallo Ribot. La scritta pubblicitaria sul fianco del cavallo invita alla lettura libri di poesia della casa editrice City Light di Lawrence Ferlinghetti. Tutto svanisce gli occhi aperti acquistano il senso realistico sulle cose, delle cose. Penso; non ho mai imparato l'inglese.             

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