domenica 11 ottobre 2015

quattrocentoquarantaquattro

 - la metanoia di Quercus Gonzales -

Quercus Gonzales fu preso per i capelli. Così dice, quando spiega il momento della propria malattia. Dopo l'operazione la convalescenza, e quando ritornò al proprio posto di lavoro aveva qualcosa di cambiato nell'imo. Non lo notai subito. Lo capìì dai suoi discorsi, dai suoi appuntamenti di preghiera, dalle sue mete ai santuari e chiese sparse un po' ovunque. Non ho mai messo in dubbio la conversione di Quercus Gonzales nonostante la sua vita fosse costellata di curiosità, definite contraddizioni se si guardano dalla prospettiva scettica, normali dalla prospettiva cristiana,ipocrita anti-religiosa. Quercus Gonzales è fortunato al gioco, spesso vince. Evidentemente ha una stella che brilla più di altre. Forse non dovrebbe avere il vizio del gioco. Chissà, ma la cosa più curiosa è che dopo il raccoglimento in preghiera, la quale avviene in qualsiasi luogo, ora, indipendentemente dagli impegni, pare esca dal momento di preghiera con una forza contraria, la quale sfoga immediatamente col sorriso beato di chi non fa nulla di male, mostrando p.es a chiunque i video a sfondo sessuale che gli amici gli postano sul I-Phone. L'altro giorno, mi ferma e mi chiede provocatoriamente se mi ha fatto vedere il video che mi vuole mostrare, non ascoltando la mia risposta, avvia la scena che inizia a muoversi davanti ai miei occhi, sul display: l'uomo con la barba dei trentenni pare essere del nord Europa, si cala i calzoni, prende per la briglia un cavallo pony, se lo avvicina, si sdraia supino su un tavolo, prende il fallo del cavallo, lo indirizza sull'ano e si fa sodomizzare. A quel punto incredulo gli dico che non voglio vedere e di allontanarmi il display: provo ribrezzo e schifo. Quercus Gonzales ridendo del mio sdegno di fronte alle immagini, probabilmente ottiene l'effetto che vuole suscitare e continuando a ridere cerca attorno a sè, qualcun'altro da sdegnare. A volte usa le immagini; altre volte usa le parole raccontando delle storielle. Tempo addietro mi disse. Un ragazzo si avvicina alla fontana per bere. Una voce da lontano gli urla: << non bere è acqua avvelenata ! >>. Il ragazzo risponde << io ragazzo rom, non capisce cosa tu detto !? >>. Di nuovo la voce. << ho detto di bere piano che l'acqua è fredda ! >>.  Quercus Gonzales dopo averla detta, ride sornione con la risata che gli fa sobbalzare d'inevitabilità le spalle e tra la barba affiorano i denti nel sorriso; e se l'effetto è come desidera ne produce immediatamente un'altra di nuovo: << due si trovano al caffè, uno dice all'altro " se faccio l'amore con tua moglie siamo parenti ? L'altro lo guarda, fa " no, siamo pari ! >>.  E ride guardandosi attorno contando le facce che ridono felici, come se fossimo tutti lì al bar del circolo ad aspettare che qualcuno come Quercus Gonzales ci racconti la sua versione comica e sarcastica delle cose, invece di essere lì per lavorare. Al che tutti alla spicciolata senza dare nell'occhio scompaiono.                  

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