domenica 11 agosto 2013

ottant'uno 81

Che il mio io si fosse mescolato al suo, e Lei mi appartenesse, poiché io per primo sentivo che in questo modo ci appartenevamo non volendo, era vero per noi; Lei godeva di una parte di me e non poteva pretendere che io non reclamassi l'esatto e lo sbagliato se fosse risultato importante. E sebbene Lei non condividesse la mia intrusione, asserendo di essere autonoma libera di essere come preferiva, io non fui mai d'accordo. Eravamo mescolati. Rifletto ora che fosse moralmente entusiasta di ciò che l'alchimia dell'amore concedeva a due che si amano. Per quieto vivere iniziò a mentirmi.     

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