giovedì 18 settembre 2025

seicentocinquantase

...eh vado su una piattaforma in rete dove ci sono prevalentemente americani scrivono in inglese vabbè non ci capisco un granché ma cmq traduco con Google quando mi interessa tradurre, ma guardo le foto e soprattutto disegni e apprezzo una sorta di spontaneità non trovo in Italia. Si son matti, cioè se capiscono non ami il Democratic Party ti cancellano dalle amicizie una roba da Fascisti Partigiani da guerra Punica . Però lo capisco son americani le pistole al cinturone bang bang bang ( mentre sto scrivendo c'è un negro al balcone non lo vedo coperto da una fronda larga di un albero è nel condominio di fronte al mio 100 metri urla con la moglie in Nigeriano ed è uno spettacolo aural sex, c'è lei gli tiene testa con più calma astuta e aspetta secondo me, " andiamo a letto ti scarico bene a modo per un po' non mi rompi le palle " ha iniziato ad abbaiare un cane il negro ha alzato il tono il cane segue la voce del negro un altro lo sente s'è messo ad abbaiare anche lui c'è venuta una cagnara all'1 e mezza di notte mentre due ragazze bellissime in bicicletta passano e si mettono a ridere, esco dal balcone le guardo e dico cazzo !? ) Cmq c'è un post di una tipa su questo social americano che dice felice entusiasta " i got the fancy kookaburra ". Ora mi è venuto in mente circa 23 anni fa in rete, la rete non era frequentata molto e scrivevo su una piattaforma col nick name di Kookaburra. Scrivevo poesie e siccome non ero molto capace avevo scelto questo nick name di uccello australiano per simboleggiare la mia incapacità musicale. Il Kookaburra ha un verso tipico che reputo selvaggio ancestrale che non è come un Usignolo quindi mi piaceva si adattava molto alla mia persona. Vado nei miei file vecchi e cerco una poesia di Kookaburra le ho trovate. Ne pubblico alcune. Allora alle poesie davo un titolo. 

Gelosia:

Il settimo giorno Dio riposò.  

Verosimilmente anche il Demonio riposa. 

Solo i tuoi mostri non riposano mai !? 


Neoliberismo:

Il sole fu invitato a uscire, troppo volgare.

La lune a uscire, troppo triste. 

E non fu sera e non fu più mattina. 


Quattro pedalate:

Alle porte della primavera il super io. 

Scamone all'aglione, sale, latte di caglio. 

Latte di pecora da gregge, pennicilium roqueorti. 

Un tozzo di pane; baulone all'olio dalla gobba taurina.

Crosta friabile, cuore di mollica, l'immancabile lambrusco di Sorbara.

Nel bicchiere del circolo ricreativo anziani col cappello. 

Il servizio ottuagenario " si mangia se il cameriere c'ha memoria "

Si beve se ti vede " taci mi ha visto !? ". Ho speranze di vita qui.

Ho a tergo una toponomastica offuscata del deserto del Gobi.

70 km in bicicletta. Gli ultimi 30 in lingua salmistrata penzolante da cagnone al canile.

La supervisione di Sant Antonio Abate a tenermi compagnia.

Sottotitoli esponenziali in emorroidi al barbecue marchio registrato.

Un cardo nel culo senza requie senza pietà.

L'ottuagenario mi porta il cibo. 

Scatta la rissa. Forchetta e coltello a 4 ganasce. 

 

 

   




         

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