domenica 4 dicembre 2016

quattrocentonovanta


 - Va mo là -


La rezdora parla accalorata dei regali di Natale. Gesticola con fare repentino, non li vuole. Preferisce farseli da sè se ne ha bisogno, i regali son fatti per piacere se non le piacciono non li vuole. Al marito fisso alla videata del cellulare senza pudore gli ricorda, non rimproverandolo che lui: non spolvera, non lava, non stira, non sa fare da mangiare. Rivolgendosi all'amica, le dice che l'ultima volta che le ha fatto un regalo ha speso un sacco di soldi per delle rose. " Roba da fare ? Era inverno, dove le metti le rose ? al freddo ? due giorni, i boccioli sono cotti, durano poco in tutti i casi, dove le metti muoiono ". Il marito col volto da natica smagrita tende le labbra nel sorriso, la litania lo diverte; la rezdora humor aggiunge di non ridere, ridendo. L'amica chiede se stò povero marito non ha delle qualità. La rezdora elegantemente risponde che il marito l'unica qualità che ha, è nella firma; non pare nemmeno sua. Ride della battuta si stempera chiede all'amica se suo marito che non dice niente e le è di fianco, è vivo o morto. Silenzio. Poi ridono di nuovo, parlottano dei foulard che hanno al collo; li hanno comprati in sconto allo stesso negozio all'angolo " un vero affare no ? " La rezdora houmor riprende le redini in mano. La tavolata di amici non la sta più a sentire. Alza il volume della voce, annuncia che a pranzo cucinerà il cotechino col purè e fagioli. Alle figlie distratte anch'esse dal telefono aggiunge che diversamente se il pranzo non è di loro gradimento " andate poi a mangiare al ristorante, va mo là ".  

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