venerdì 26 giugno 2015

quattrocentovent'otto


Il registro è un ironico stuolo di rondini nell'intensità del logoro vissuto tra le ciglia; non si oppone al garbo delle mie parole, mentre indago curiosamente in me. Venivo per una donna di cui non conosco il nome: svapora il grigio se una gatta siede sui miei sentimenti colorandoli.

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