domenica 1 dicembre 2013

duecentodiciassette

Il gasolio era la nostra coda informe e grigia. Che si agitava nel trasformarsi aerea: dal motore al tubo dello scappamento fuoriuscire a nubi; e curvammo per entrare lesti sulla dormiente piazza; e dallo sterno, tre militi statici e ferrosi comparsero con un vessillo tra le mani; nell'indirizzarsi al fiume con quel gesto eterno dedicato alla grande guerra; mentre noi parcheggiammo la vettura, infilandola sulle costole della piazza, poco sopra il ventre. Scendendo. Osservati silenti dalle architetture maestose circondanti, che tralignavano deformi di screpolato oblio nel conservarsi in arcate e volte, condite al pomeridiano nulla; quando più su, osservammo il cielo nel sole; che pur vedendo, stentava dietro il sipario rannuvolato, per poi concedere magnanimo qualche unghia chilometrica di luce. Al quadro. E svettava il campanile nella propria guglia, di dermatite smeraldina; femmina aristocratica e indolente calzasse un guanto sino al gomito pungendo l'aria al vertice; così rinnovando l'inno a se stessa sovrastando la torre di nobiltà esigua del municipio dirimpetto; che nel cemento armato e bigio, viene sfigurato e gettato nel disprezzo; e stanno uno di fronte all'altro come fossero duellanti eterni; in quel misurarsi sullo spazio, nonostante le ombre del calare, ripiegheranno per entrambi accorciandosi. E l'ombelico, circolare spartitraffico che entrambi si disputano è privo di fontana da cui imbeverarsi quando è caldo: vi è l'erba inglese folta, e un secchio da muratore interrato al centro; ed è nella mente che immagino la fontana che non c'è; nell'avviarmi al termine della piazza, sulla scalinata lastricata in palladiana raggiungiamo l'argine; come ad incamminarci prima sulla fisarmonica della scalinata, poi sulla geometrica basetta dello sterrato tra la chioma di crescente erba che ci circonda; e avviati sulla via sterrata che ci porterà nella selva e al fiume, in questa prospettiva discendente il cartello alle nostre spalle, indica la via intrapresa recitando eloquente - via del peccato-.         

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