lunedì 27 maggio 2013

dodici

La roulotte è accampata sotto pini marittimi, fissata vi è la veranda. Nel loro caos, svariati oggetti: la scopa, bocce di legno, ciabatte, libri e quaderni di scuola dentro la tendina trasparente di supporto a fianco della roulotte, col tavolino in centro per far fare quei benedetti compiti alle figlie; una sopra l'altra alcune riviste dove vi è un ripostiglio vuoto lì in basso, poco lontano dallo sdraio, sul cui sdraio vi sono alcuni flaconi d'olio abbronzante, una ciabatta, lo zoccolo chiaro da farmacista bucherellato e smangiucchiato dal cane, là in angolo dove c'è quel cesto dove si raccolgono le mollette per fissare i panni ai fili vi è lo stendi panni, con la biancheria stesa ad asciugare con quella muta nera da sub in evidenza con le cuciture bianche. Dalla porta della roulotte va scendendo un uomo che la attraversa col suo cane nero, entrambi vincolati dal guinzaglio ingarbugliati nel tira molla. Il cane con la ciabatta tra le fauci poco distante, li guarda sorpreso mentre l'uomo cerca qualcosa tra gli oggetti che stanno lì attorno; tira al guinzaglio il cane nero che punta zampe orecchie tirarandolo teso a mezz'aria, rimane fisso a vedere il cagnetto pezzato che si va nascondendo sotto la roulotte. L'uomo trova quel che cerca, lo mette in tasca dei pantaloni, si aggiusta la visiera scolorita del cappello, si avvicina alla donna in bikini sullo sdraio anni 80; avvicinandosi scosta cianfrusaglie; la donna lo guarda alzandosi con qualcosa in mano. L'uomo si china inumidisce il bacio sulle labbra di ieri, di oggi e di quello che vorrà il tempo della donna: sussurrandole <<...ciao amore...>>.  Col cane nero legato al guinzaglio che tenta di liberarsi per raggiungere il cane con la ciabatta tra le fauci sotto la roulotte.           

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