venerdì 18 ottobre 2013

centoquarantasei

Villach: come un siluro di penne chiare l'anatra scattando s'immerge in apnea per cacciare il pesce. La coppia di biciclette galleggianti scivola sul lago; e dalla spiaggia verde di erba rasata ogni alunno in fila indiana, si avvicina all'acqua con la propria tavola da surf sotto il braccio. Le due donne mature nuotano stile rana, chiacchierano giungendo a riva riemergendo sgocciolando s'incamminano verso i teli, sdraiandovisi sopra, entrambe sorridendo di freschezza. Un'altra donna sotto la canna arcuata metallica della doccia all'aperto: la guarda; premendo il pulsante del getto per distanziarsi dall'acqua, con ritrosia bagnandosi frettolosamente. La donna all'ombra dell'albero con la corteccia bianca e maculata ha la maglia leggera di voil, azzurra, e il cappello largo e circolare di color celeste e sta leggendo un libro. Di fianco ha una borsa semi aperta di color azzurro. Una barca gialla con l'ombrellone aperto color verde, scivola rasente il canneto. L'uomo in canottiera bianca ha la pelle abbronzata. Il kayak supera la barca pagaiando  le pale blu, sull'acqua cheta e lievemente increspata dal movimento. Il vociare alle mie spalle è di un gruppo di giovani dalla carnagione chiara e con l'acconciatura alla moda; con la ragazza seduta che si copre la testa con l'asciugamano, mentre un ragazzo steso a fianco si sta spalmando l'abbronzante sulla pancia. Il fisico asciutto è dell'anziano che passa raccogliendo alcune sterpi sulla spiaggia, e guardandomi mi chiede dell'acqua <<...è fredda eh !?  >>. Gli sorrido rispondendo di si. Guardandolo passare. Scorgo la donna al largo che nuota lieve dentro il suo costume intero, facendosi baciare il capo, dal sole. L'uomo in pantaloni corti e le mani in tasca che sta là, ha le caviglie in acqua e guarda l'orizzonte. Alcune alunne della scuola di surf, al largo sulla loro tavola stando stese pagaiando con le mani, verso riva.                

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