lunedì 24 giugno 2019

cinquecentoquarantatrè

L'incontrollabile si è paventato audace demone. Mi ritiro nel deserto coperte per la notte blu, non mi pare notte. Bensì un lungo elogio alla mia pazienza. Di questo subbuglio tra corpi intenzioni con cui non devo irritarmi. Il solito refrain. Mi educo alla non violenza per finire questo mio destino di cui ho rispetto il quale non mi rispetta. Dunque mi copro mi educo mi preparo, la fine di chi desidera la mia fine. Scavo la vasca morbida. Da inumare cadaveri morali, la triste parsimonia del bene    

4 commenti:

  1. Il destino non rispetta mai nessuno. Se ne frega. Se esiste.
    un saluto

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  2. provo a risponderti seriamente per gioco. Il destino non esterno a noi ma dentro di noi, è un filo a doppio binario antecedente alla nostra presenza fisica il quale ci stimola attraverso l'educazione ricevuta e la cultura in cui siamo immersi alla sua ricerca. Quando ci trova o noi lo troviamo riconoscendolo, saliamo nella sua carrozza spirituale accolti nel suo significato eterno e antecedente a noi continuiamo a viverlo, destino: il quale prosegue la sua corsa verso l'eternità

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