domenica 15 maggio 2016

quattrocentosessantaquattro

 - L'enigma della riconoscenza-

Quando penso che la morte mi appare di maggior rilievo rispetto la vita attendo che l'anima si rattristi rabbuiandosi nel pensiero; viceversa, mi compare nel sollievo un lucore impercettibile come se avessi districato involontariamente un enigma mi sento felice, sebbene non abbia ricevuto risposta a nessuna domanda filosofica riposta nella domanda; mi accentro nell'esperienza in cui il sentimento è capacità d'autoalimentarsi eternamente indipendentemente da dove si trova, mi riproduce Dio sentimento, da cui procedo ad essere umano nello spirito, figlio di Dio.      

Nessun commento:

Posta un commento