venerdì 11 aprile 2014

duecentonovantanove

- la bottiglia -


consumai la vita 
sentendomi prosciugare nel midollo
 tra risate e parole insensate; di notte
 mi abbandonarono sui gradini del teatro
illuminato nel silenzio; dove il vento a
refoli mordeva il collo entrandomi
nelle invetrate membra, sino al
 ventre in un fremito ancestrale
suono antico di cui nulla sò
osservavo la mia postura
rigida di verde con
l'etichetta in vista 
 come un piccolo
monumento
 a memoria
di corpi e spensieratezze
sino all'alba; quando una mano 
mi prelevò gettandomi nella campana di vetro.   

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