domenica 1 settembre 2013

novantasei 96

Pur amandola la tradii fisicamente divenendo indifferente a entrambi. Essendone innamorato celavo il complesso di colpa, dolore insopportabile la rottura tra noi. Non l'avrei mai sopportata; innamorato la desideravo come non si dimostrava, non evolveva in una rivoluzione, se avveniva era lenta governata dalla sua ritrosia ad ogni cambiamento, avrebbe tradito la veridicità della propria essenza. In quella lentezza ero sfinito, nel corpo di un'altra la pefezione dell'amore che immaginavo con Lei. Rinviavo il progetto che non raggiungemmo, sottoscritti negli animi, non nelle volontà.

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