lunedì 2 settembre 2013

novantanove 99

Costellata d'incertezze il mio amore con serietà s'introduce negli orli del mio sé, ricama. Ogni dubbio tra frange di neuroni dove tiepido alcun magma edifica tra vapori spiralati e fumi combusti, svaniti nel chiaro universo. L'amore mi è astratto, lo rincorro nonostante tutto. Di cui sento il bisogno noto, ed intercetto sempre meno. Sin dagli albori della mia esistenza quando la voce femminile mi parve costruita minimale catturarmi l'intimo. Animava il senso di amore pieno ero dimenticato incompiuto. Al margine di noi ricomparve. Né lineare né barocco, di cui non avrei saputo definire la provenienza; nè su quale corrente fosse, se equilibrata nel suo correre tra i miei pensieri autentici. L'amore appare come raramente lo raccontano. Lindo al di sopra quel magma inerte di cui non ti dissi, nè ti avrei mai rivelato. Paesaggio mi ammorbidiva i poligoni ordinandoli, diveniva schema nel silenzio gravido di leggerezze battendomi nel cuore. Mi raccolsi nel trillo illuminato guardai il display alzai il cellulare e risposi << ...pronto...?...come stai ?...>> ! << bene, tu ? >>.  

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