sabato 9 agosto 2014

trecentotrentadue


 - Roma - (***)


A metà scalinata di via Mangianapoli il negozio è aperto, la gente guarda la merce, tocca i foulard esposti, altra che compera, qualcuno che esce; tra i tavolini del bar il cameriere serve una bibita a due clienti andandosene col vassoio tra le mani; marito e moglie si mettono in posa facendosi fotografare sulle scale dalla figlia; da basso dopo la chiesa in angolo, una mendicante intralcia il passaggio stesa come si prostrano i mussulmani in preghiera in direzione della Mecca; tra le mani stringe un bicchiere in plastica con le monete ricevute dall'elemosina; ci aggiungo una moneta passando e nella posa ( che giudico plastica sarcasticamente (( non posso che notare una sorta di evoluzione nel chiedere l'elemosina pentendomene immediatamente )); mio figlio osserva chiedendomi se quella mendicante non soffre il caldo indossando il cappotto d'estate; acquisto una bottiglietta di acqua fredda ad una baracchina abusiva ai Fori Imperiali; l'indiano me la porge a 2 euro, mentre pago gli dico grazie ..." sei a buon mercato..."com'è che ti chiami che ti faccio pubblicità ?..."... Guardandomi attorno per un attimo mi entusiasmo; mi pare di essere sul palcoscenico della storia e che tutto ciò che vedo sia a portata di mano. Leggo un cartello informativo che parla del Vittoriano, di Vittorio Emanuele II, il milite ignoto, l'altare della patria, la dea Roma: mi volto e là vedo il Colosseo. Che mi fa ricordare la vacanza di anni prima: mentre camminavo in direzione della Domus Aurea, mi fermarono i carabinieri per un controllo allo zaino, vi trovarono un coltellino: il carabiniere che mi perquisiva vedendolo esclamò ..." ma guarda qui che c'è"..rilasciandomi senza conseguenze (( probabilmente capì che era un'arma tenuta non con l'intenzione di offendere )) e feci un giro largo evitando i Fori Imperiali, chiusi allora, a causa di una manifestazione anti- iraniana indirizzata al primo ministro Rafsanjani in visita in quei giorni nella città. Mentre oggi viceversa sui Fori Imperiali ci passeggio; mio figlio è interessato ad un'artista di strada che con le bombolette spry in pochi minuti su una tavoletta di legno dipinge il Colosseo. Un capannello di turisti che l'ammira; qualcuno applaude al termine del disegno e se lo compera; un personaggiop vestito di bianco come Pulcinella e con la biacca bianca in viso ti rivolge lo sguardo e la mano per augurarti il benvenuto; tu candidamente, come quella giapponese che con enfasi ingenua sorride si avvicina gliela porge; lui non gliela dà più; e più la turista cerca di divincolarsi da quella stretta e più il personaggio che assomiglia a Pulcinella le stringe la mano; se lei non capisce che gli deve allungare un obolo per riprendersela: sta lì fino a notte; il personaggio lo vedo sedersi asciugandosi la fronte dopo aver liberato dalla morsa la turista giapponese: noto che non assomiglia più a Pulcinella ma ad una prostituta anziana e stracca di tristezza; più avanti alcuni Indiani che indossano i loro abiti color d'arancio dorato e il turbante se ne stanno: uno seduto sul marciapiede impugna verticalmente un palo di legno di un metro; in cima al quale in aria stà seduto l'altro. Che telefona col cellulare. ( Non so se l'ha visto la mia immaginazione oppure l'ho veduto realmente mentre passavo tra la calca della gente ferma ad ammirarli ). Un altro tipo su di uno sgabello indossa una maschera da faraone egizio, una veste attillata ed elastica dorata un bussolotto davanti; quando gli fai l'elemosina si piega in avanti in un ringraziamento; per il resto se ne sta immobile sino al nuovo tintinnio di una moneta nel bussolotto; la carellata di personaggi che supero mi fa dire a bassa voce...( cassà dà fà per magnà )...voltandomi verso mio figlio che stanco mi guarda, glielo ripeto ..."che si deve fare nella vita per mangiare!?... " Ci fermiamo davanti al Colosseo. Tra la marea di gente che si accalca attorno al monumento, i novelli sposi si fanno largo con il fotografo che li segue; la sposa cammina solleva con entrambe la mani l'abito; entrambi gli sposi li vedo salire la scalinata ed uscire; ci guardiamo attorno e rinunciamo a visitare il monumento troppa ressa e la fila di attesa è lunghissima; come primo giorno di visite può bastare. C'indirizziamo verso la metro; pensando che abbiamo a diposizione altri giorni per vedere la città: Roma non sarebbe da visitare d'estate.
                

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