domenica 21 settembre 2014

trecentoquarant'uno


- la toilette autopulente -

dietro il comizio della commemorazione la banda che suonava la marcetta lungo la via centrale, ora ferma di fronte al busto, intona il silenzio seguito dall'inno nazionale; le autorità stanno in piedi a presenziare di fronte ad un capannello di curiosi e persone comuni; a qualche nostalgico che regge sull'attenti il gonfalone della propria corporazione, a qualche reduce in baffi bianchi e gli occhiali da sole sull'attenti al discorso che proviene dall'angolo ufficiale dietro il microfono; le ultime parole del discorso che odo pronunciare sono <<...viva la fiamma che arderà sempre, viva i carabinieri, viva l'Italia ! >> e gli applausi finali sotto i due platani maestosi i quali mantengono nell'ombra a pochi metri da tutta questa commemorazione che strugge nella sua semplice pomposità e può commuovere; celata agli occhi che non la vedono, una toilette autopulente in disuso da anni, una sorta di bunker in preda all'abbandono dall'attenzione di chiunque, e dalla bruttezza che non scompone la sensibilità di alcuno; toilette in preda ad un decadimento che lacera l'autenticità del verde in cui si trova, contraddizione alla natura e alle coscenze; penso sia necessario al di là di ogni formale autentico proclama che sia il caso di rianimare dalle fondamenta l'Italia: cultura umana millenaria; contrastando l'indifferenza della modernità nell'abbattere la bruttezza che noi inconsapevoli non vediamo più, abbattendola o ripristinandola: imboccando la via maestra nobile e maestosa della divina bellezza che da sempre ci distingue; bellezza di cui Fedor Dostoevskij citò la magia... la bellezza salverà il mondo... allora da qualsiasi angolo sarà più esatto proclamare viva l'Italia!        
       

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