giovedì 25 febbraio 2016

quattrocentocinquant'uno

 - Macbeth -

Nel finale del Macbeth presso il cuore sento il lieve calore d'un conio; il decollo lirico da un punto esatto mi vibra in petto, anima l'aurora assolando l'indaco; arde al suolo elevando la nobiltà a maestra di sentimenti. Shackespeare e il male che ci nega. Inquadrature dal sapore tumultuoso, dai colori teatrali, la recitazione conquista, commuove, atterrisce. Macbeth uccide il Re, ignaro come il male possa dominargli la mente; compie altri delitti e controlla il potere attraverso l'omicidio, che lo rende ossessivo. Muore asciugata dall'assenza di amore, Lady Macbeth interpretata da Marion Cotillard, colpevole di averlo istigato nel commettere il primo delitto. Al termine della proiezione alzandomi dalla poltrona, capisco di aver visto un bel film: lo festeggio con un bicchiere di vino rosso. Tento di ricordare alcune parole del dialogo che mi ha sedotto, tra Lady Macbeth e Michael Fassbender il Macbeth. Al mio amico Gorly B. al bar qualche giorno dopo dirò come il cinema durante la proiezione fosse vuoto; che il viaggio di ogni spettarore in Macbeth era stimolato verso se stessi mentre alla proiezione di Star Wars percepii il contrario: il viaggio si sviluppava esteriormente diffatti il cinema era pieno: conclusi che la gente desidera evadere da sè. La ragazza in compagnia di Gorly B. scambiata per professoressa se n'era già andata mentre parlavamo; Rox Muriatico consumava la colazione, intingeva la briosc nel cappuccino divorandola in poche boccate. Usciti mi ricordai di non avergli presentato nè Gorly B. nè la ragazza che non conoscevo; glielo dissi << stavo discutendo, mi dispiace Rox >> vidi gli occhietti di Rox roteanti al di sopra della barba tinta dalla schiuma del cappuccino attorno alla bocca, la quale mi rispose<< Zen, mi vedi preoccupato ? >>.                     

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