lunedì 1 giugno 2015

quattrocentoventi



il sorriso fu l'indizio di una ennesima falsità; ogni tintinnio mi annunciava coprendo i sentimenti che non capissero nè vedessero. Li intrappolai con la semi oscurità e tacquero. Uscendo chiusero la porta di servizio. Salii sullo scranno, nudo come mi generarono attraverso il sesso. Sottraendomi attesi la voluttà attorniato dalle muse. Percepii l'esistenza fisica. Nella distanza il commiato. Briciole di santità mi attraversarono; raggiungevano l'oblio levigato in oro.  

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