giovedì 23 maggio 2013

nove

non sopporto questo mondo, il suo carico insensato. Sono senza afflato amorevole decisamente non amo, mentre guardo queste faccende. Che mi girano attorno, seduto al luna park, travolto mestamente da costoro, da tutto ciò che mi ruota attorno, incomprensibile vestito d'idiozia mentale; farcito di colori rutilanti con un ché di tecnologico che scade suadente per la clientela, normale fuggevole, di quel fuggevole che ti fa riflettere, perché mai stanno lì e vivono, non ricordando ? nulla; né la felicità, serenità, afflizione, sfoderano solo la maniera, stampata in quei volti, con la mano stretta a quella di qualche figlio, compagno d'affetto, stanno in quella precarietà di senso assorbiti dall'effimero. Rumori gioia esterna, traspaiono non comprendo. E che cosa me ne importa di tutto quello che vedo in questo luna park, che dovrebbe essere o risultare spontaneo per l'umano, ma non lo è per conto mio, nella partecipazione di un amore che non provo ? Né io per loro, né loro per me ?       

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