venerdì 24 maggio 2013

dieci

il piccolo inverno: ci disorienta nei sentimenti caldi e appropriati, tatuandosi perentorio sul bicipite infantile la primavera ormai inoltrata; parente stretta dell'estate lontana dall'inverno e i suoi pensieri un po' retrò ci fa serrare le finestre in casa; e rinserrati tra le mura rimirare la nuvolaglia in cielo che passando traina, l'anima orba che guarda chiusa ci invia uno stimolo lanoso di amore elettrico presso il tepore di qualcuno, il cui corpo lo vorremmo amare in quel palpare libero il penetrare; la carne in acqua morbida ripenetrandola, ancora nel versare un verso di amore sconosciuto regalando corpo una rosa per via che alla fine tutto non sia realmente giunto ad essere finito nell'accompagnarci alla solitudine  

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