lunedì 25 novembre 2019

cinquecentoquarantaquattro

sapessi che disamore che prova la consuetudine quando si elegge a detentore detentrice di un sentimento a cui si astiene. Poiché non v'è canto di amore che non sia guerra alla consueta arte della tiepidezza ove non v'è arsura non v'è il grido mentre sento la consuetudine muta di porcellana nel suo automatismo invisibile congedarsi di buone maniere da ogni passione che possa piegare l'ordine delle carte del gioco inesauribile il Re, la Regina, il fante, il cavallo, la roncola, il tabarro, i danari in tasca       

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